Privacy Policy








IL 25. NATALE.
poesia di Luigi

L’inverno soffia un vento freddo
contro le coibentate pareti
della mia anima.
Come tanti, anch’io mi rifugio
nella mia piccola, comoda
nicchia esistenziale
-per l’occasione addobbata a festa-
a godermi questo momento
di serena intimità familiare.
Mi sento proprio soddisfatto
per questo stato di benessere
raggiunto, conquistato, direi meritato!
Accendo il camino, le luci dell’albero,
mi sdraio sul divano e attendo
la messa di mezzanotte
davanti alla tv.
Sui vari canali non c’è niente di nuovo:
immagini festose,
schiere di Babbi Natale
che portano sacchi pieni di regali,
insegne sfavillanti,
le interviste alla “star” di turno,
tanta pubblicità.
Tutto è ridotto a mercato,
a consumismo sfrenato,
ad alienante consuetudine.
Del Natale, quello vero,
s’è perso ormai il significato!

Nel nostro orizzonte
non ci sono più comete
ad indicarci la via.
La gente naviga a vista,
s’arrangia come può,
pensa solo a salvarsi
rifugiandosi nel porto sicuro
della propria fiction.
Ma intanto, dallo schermo,
irrompe la realtà:
oggi nel canale di Sicilia,
le motovedette della Guardia Costiera
hanno avvistato l’ennesimo barcone
carico di disperati.
Tra loro, una donna
che ha partorito un bambino.
Oggi è Natale e tutto si ripete.
Cambia solo lo scenario, il presepe.

Non c’è il tepore di una stalla,
col bue, l’asinello, le pecore e i pastori.
Onde tempestose avvolgono
il bambino e la sua mamma.
Venti impetuosi di guerra, di violenza,
di inaccettabile ingiustizia,
di sofferenza,
di disperata miseria
li accompagnano.
Spifferi gelidi di diffidenza e di rifiuto
li accolgono
e penetrano fin qui, dentro,
a rovinarmi la festa!

Come lupi cattivi
spalancano la mia porta,
demoliscono la mia casa
e le mie convinzioni che credevo sicure,
e mi lasciano nudo
di fronte alla devastante evidenza!
Sono costretto ad uscire,
a cercare altrove il senso della vita.
Mi sento sbattuto lontano,
in balia del mare,
gettato su una spiaggia deserta,
in una terra straniera,
con le scarpe rotte,
affossate nella sabbia.
Mi sento perduto!
Per sopravvivere,
sono costretto a rialzarmi,
a lottare,
ad espormi, a confrontarmi,
a trovare una strada,
a camminare con gli altri,
a condividere una meta,
a conquistare insieme la libertà
e una nuova primavera
dove splenda per tutti
“Il Sol dell’avvenir”.

Oggi è il 25. è Natale.
Oggi è Natale di Liberazione.
IO ESCO!



Poesie Natalizie - Christmas Poems
Poesie e Canzoni - Poems and Songs



Home di Natale - Christmas
HOME



grafica di angela campanella
tutorial and tubes by Yokalicious