Segreti
Poesia di Maria Teresa Fabbri

E' un pò, che cammino senza fretta
poi finalmente la vedo
(eccola)
c'è un mare d'erba l'orizzonte e lei,
è una piccola donna solitaria e altera,
lo sguardo triste perso non so dove
si abbraccia dolcemente le ginocchia,
un quadretto tranquillo, voi direte
e invece no, è solo una menzogna
perchè tutt'uno con quel che la circonda
la scena, senza preavviso cambia.......
lei s'alza, insieme al vento che l'appoggia ,
il cielo è diventato tutto nero
e nuvole minacciose danno pioggia,
lei in piedi coi capelli al vento
come una furia grida contro tutti
la vita, l'amore, il tempo, la bellezza
gli amici, il mondo intero e la miseria
i santi, le donnacce, la ricchezza,
il falso, il vero e tutto quel che conta.
Lacrime e pioggia adesso son tutt'uno,
le mani e il viso protesi verso il cielo
e l'urlo, disumano che aspettavo,
come di bestia ferita, eccolo arriva.....
Arriva vi dico, (Eccolo).
E finalmente tutto intorno tace,
il vento cade la pioggia non c'è più,
il sole si riaffaccia piano piano
e lei, le braccia abbandonate lungo i fianchi
si guarda intorno pallida e smarrita,
è scarmigliata e stanca
non sa più chi è, che vuole, perchè vive,
non sa cosa farà, se ama, se odia, se sarà mai felice,
di una cosa è sicura, (lei), non perdonerà.
Stremata si riadagia sulla terra,
quel mare d'erba, che la protegge e culla,
cerca di ricomporsi e piano piano
non traspare più niente
e con la maschera dell'indifferenza
ora è pronta a tornare fra la gente.
La sto ancora spiando
e mentre io la guardo
(ecco) ancora lo sento,
quel suo grido selvaggio,
quel dolore segreto
che lei si tiene dentro,
lo sento e lo capisco, (perchè sò),
perchè ho visto e sentito
e un giorno forse chissà, ve lo racconterò.
Dicono che sia pazza,
ma voi non ci credete
venite insieme a me, io la conosco,
passo di qui ogni giorno
e tutto puntualmente si ripete
e quando la sua furia si è placata,
guardatela, povera bimba dignitosa e fiera,
come aggrappata ancora
a quelle sue ginocchia,
cercando invano, di controllar la rabbia
chiede aiuto a se stessa, e ancora spera.
Ma... io vi dico, uomini e donne
state attenti,
fate che questa rabbia non esplodi
e sporchi poi, con quello che sapete,
le candide facciate che mostrate,
anzi, vi do un consiglio,
(tremate), tremate e poi pregate
si pregate, perchè col tempo,
questa saggezza rara,
non si trasformi
in una pazzia vera,
perchè se cosi fosse...
Dio vi salvi.


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