Come il miele e la crema
poesia di Piermago
 
Echi di precoce primavera
già risuonano d'intorno.
Sono proprio le fiabe
che danno lieto fine ai sogni
a far pensare a noi.
Sensuali fantasie,
suggestive utopie,
impertinenti chimere,
sconvolgono le ancestrali regole
d'una condotta imposta
e invadono inesorabili la mente
svellendola da qualunque legame.
C'è infinita delicatezza tra noi,
non servono stratagemmi
per contattarci  e corromperci.
Ti sfiorerò la pelle e brucerai
di piacere al falò dei miei baci:
impronte dolcissime
come i ribes e i gelsi
che assaporavi da piccola,
come le fragole e le more,
come il miele e la crema.
Scivolano adesso senza sosta
sulla tua schiena morbida.
Osservo le tue fascinose movenze,
 seguo il ritmo delle tue mani
che giocano, febbrili, con le mie.
Sei riuscita a farti largo
con le ragioni dell'anima
dentro i miei illogici labirinti,
ed io non voglio,
ed io non posso, 
fare a meno di te.
Bramo il tuo fiato
per baciarti di nuovo,
bramo il tuo seno
per cantarti un’altra volta.
Nascono istintive carezze
che celano l'urgenza
assoluta di abbracciarti.
Non anelo mai alla
lussuria per la lussuria,
ma con te è diverso
e ho smesso di riandare
alle lacrime vendute a false promesse
e alla pungente difficoltà di essere.
Mio tesoro di bambina,
l’alba illumina già
i nostri corpi mai esausti.
E il rumore delle onde
somiglia al nostro amore,
che può volare oltre
le vette più insidiose
e popolare i deserti che
abbiamo scoperto insieme,
dietro e dentro le nuvole;
questo sentimento forte
e insieme delicato che
ci toglie di continuo il respiro,
questo sentimento che annulla
gli universi e impazza libero
nelle distese,dominando i venti,
questo sentimento che s'abbevera
alla nostra passione,
incessante, vivida, pulsante,
Ci concediamo, complici,
le più romantiche effusioni
donandoci gioia infinita,
conquistandoci con intenso trasporto,
Mi prenderò ancor più cura di te,
perché sei tu il fuoco che m'arde dentro,
l’orchestra che musica le mie parole,
la stella più rilucente del creato.
Avverto ovunque la tua voce
che rischiara il buio del vuoto,
i tuoi occhi che disperdono l'ombre.
Fatti prendere ancora,
perché la tendenza a sedurti è continua,
fatti venerare tra le mie braccia
perché necessito di sentire il sublimare
profondo dei tuoi gemiti.
Il silenzio,
soltanto il nostro stringerci
e morire per amore no,
non provoca dolore...
potrei morire mille volte.
Accostati al mio petto:
sentirai il mio cuore svenire per te,
fiore incantevole d'ogni stagione
desiderio di peccare ogn'ora.
Lecite tenerezze ci rapiscono,
la luce filtra dalla finestra
dipingendo il tuo viso assopito,
ti guardo e chiudo le ciglia,
sapendo che il sonno
non può dividerci.
Domani ci risveglieremo
di nuovo vivendo amore.
 

Riflessioni - grafica di Angela

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