Non mi riesce di
sbiadire il tuo volto
disegnato nella mappa della memoria
con delicato contorno scuro,
chioma di spiga e di seta.
La tua voce fioca richiama
lacrime come rime sparse.
E ti faccio mia soltanto
con parole che ripeto,
magia di nenia o canto.
Parole che si incuneano
fra i lacci della vita,
dietro le tue ciglia chiuse.