DALLA ROSA DI MARMO ALLA ROSA DI FERRO
di Robert Desnos
(da Le Tenebre XXIV)
traduzione a cura di
Poesie in forma di rosa
La rosa di marmo immensa e bianca era sola sulla piazza
deserta
dove le ombre si prolungavano all'infinito. E la rosa di
marmo sola
sotto il sole e le stelle era la regina della
solitudine. E senza
profumo la rosa di marmo sul suo stelo rigido in cima al
piedistallo di
granito scintillava di tutti i flutti del cielo. La luna
si fermava
pensosa nel suo gelido cuore e le dee dei giardini le
dee
di marmo mettevano alla prova i loro freddi seni contro
i suoi petali.
La rosa di vetro risuonava a tutti i rumori del
litorale. Non c'era un
singhiozzo d'onda spezzata che non la facesse vibrare.
Intorno al suo
fragile stelo e al suo cuore trasparente degli
arcobaleni ruotavano insieme
agli astri. La pioggia scivolava in sfere delicate sulle
sue foglie che
talvolta il vento faceva gemere al terrore dei ruscelli
e delle lucciole.
La rosa di carbone era una fenice negra che la fiamma
trasformava in
rosa di fuoco. Ma senza sosta estratta dai corridoi
tenebrosi della miniera
dove i minatori la raccoglievano con rispetto per
trasportarla alla luce
del giorno nella sua ganga d'antracite la rosa di
carbone vegliava
alle porte del deserto.
La rosa di carta assorbente sanguinava talvolta al
crepuscolo quando la sera
veniva a inginocchiarsi ai suoi piedi. La rosa di carta
assorbente custode di tutti
i segreti e cattiva consigliera sanguinava un sangue più
denso della schiuma
del mare e che non era il suo.
La rosa delle nuvole appariva sulle città maledette
nell'ora delle
eruzioni dei vulcani nell'ora degli incendi nell'ora
delle sommosse e
al di sopra di Parigi quando la Comune mischiò alle sue
vene iridate
il petrolio e l'odore della polvere da sparo. Essa fu
bella il 21 gennaio bella
nel mese d'ottobre nel vento freddo delle steppe bella
nel 1905 nell'ora
dei miracoli nell'ora dell'amore.
La rosa di legno presiedeva ai patiboli. Fioriva nel
punto più alto
della ghigliottina poi dormiva nel muschio all'ombra
immensa
dei funghi.
La rosa di ferro era stata forgiata per secoli da fabbri
di lampi.
Ciascuna delle sue foglie era immensa come un cielo
sconosciuto.
Al minimo urto essa rispondeva col rumore del tuono.
Ma com'era dolce alle innamorate disperate la rosa di
ferro.
La rosa di marmo la rosa di vetro la rosa di carbone la
rosa di carta
assorbente la rosa di nuvole la rosa di legno la rosa di
ferro rifioriranno
sempre ma oggi si sono sfogliate sul tuo tappeto.
Chi sei tu? tu che schiacci sotto i tuoi piedi nudi i
resti fuggevoli della rosa
di marmo della rosa di vetro della rosa di carbone della
rosa di carta
assorbente della rosa di nuvole della rosa di legno
della rosa di ferro.
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