E' un giorno come un altro,
con aria distratta e frettolosa
percorro la strada del paese,
il borgo è ancora semiaddormentato
sembra in letargo,
in fondo c'è la piazza culla del borgo,
calma,tranquilla
adagiata in un silenzio d'oro,
ma, c'è qualcosa nell'aria
volgo lo sguardo intorno(e stupita)
vicino alla fontana mi soffermo,
in quel che vedo c'è dell'irreale
una visione tenera (ai miei occhi speciale)
lui in piedi
bello come un Cristo sofferente
lei seduta lo guarda,Maddalena adorante,
si stanno dividendo non so cosa
quel poco o niente che hanno,
ma i gesti e gli sguardi dicon tutto
quello che c'è tra loro vibra nell'aria
passione, amore, affetto, tenerezza
sentirsi necessari l'uno all'altra
è ciò che li accomuna e li sostiene,
sono tutt'uno, lui lei
lo zampillio dell'acqua, la fontana,
qualcuno da lassù non solo io, (vede)
sa la loro storia, (sente)
la loro grande sofferenza
e da buon Padre, capisce
perdona, ama e consola.
Il vento canta allora una canzone
muove i fiori e le foglie
ed accarezza i cuori,
è un armonia di suoni e di profumi
e quello ch'era irreale si trasforma,
diventa un quadro d'autore
vivo, struggente, bello, colorato,
di questo quadro la piazza è la cornice
(io son di troppo)
mi ritiro allora con passo delicato
e mentre mi allontano piano, piano
con lo sguardo accarezzo,
la Maddalena, il Cristo, la fontana
la piazza, il borgo tutto
e sento di amarlo ancora il mio paese
molto di più di quanto l'abbia già amato,
per i tanti ricordi che ho nel cuore
e per l' emozione nuova, che oggi,
ancora una volta mi ha donato.
