Non amavo, ma piangevo. No, non amavo, tuttavia
solo a te ho dedicato nell’ombra il volto adorato.
Tutto nel nostro sogno non assomigliava all’amore:
né ragioni, né indizi.
Solo noi ha salutato questa immagine dalla sala serale,
solo noi – tu ed io – le abbiamo portato un verso lamentoso.
Il filo dell’adorazione ci ha legati più forte
dell’innamoramento degli altri.
Ma l’impeto è passato e dolcemente qualcuno si è avvicinato
che non poteva pregare, ma amava.
Non affrettarti a condannare!
Ti ricorderò come la più tenera nota
nel risveglio dell’anima.
Tu vagavi in questo animo triste come in una casa non chiusa.
( nella nostra casa, in primavera…) non definirmi quella che ha dimenticato!
Io ho riempito di te tutti i minuti tranne
il più triste, quello dell’amore.